Fin dai primi anni dalla fondazione di Camaldoli, nel monastero ebbero un grande sviluppo sia l’arte sanitaria e farmaceutica.
Collaboravano il monaco speziale e il monacus medicus, il quale aveva il compito di visitare gli ammalati, assisterli e somministare le medicine preparate dallo speziale.

Un documento del 1510 conferma che esisteva nelle vicinanze di Camaldoli un orto botanico dove si coltivavano diverse piante officinali.
Uno dei prodotti più famosi messi appunto dall’Antica Farmacia era la “Triacca”, una mistura di cinquantina di ingredienti naturali.
I monaci di Camaldoli depositari della tradizione, negli ultimi decenni, hanno orientato l’attività del laboratorio dell’ Antica Farmacia verso prodotti cosmetici ed erboristici.

Maggiore attenzione è stata riservata ai cosmeceutici, che sono cosmetici con qualche proprietà terapeutica.
Di particolare interesse l’unguento al tepezchuite, un rinfrescante della pelle secca, screpolata e con prurito, coaudiuvante nel trattamento della psoriasi.
Le prospettive dell’immediato futuro sono orientate a fovorire questa linea, con l’utilizzo di olii essenziali e piante aromatiche.